Piazza San Marco, è il luogo più noto, con la  celebre Basilica di San Marco situata al centro della piazza, colorata d’oro e rivestita da mosaici che raccontano la storia di Venezia, assieme ai bassorilievi che raffigurano i mesi dell’anno.  La pianta a croce greca è sovrastata da cinque grandi cupole. L’interno è rivestito di mosaici a fondo oro che raffigurano passi biblici e allegorici. Inizialmente, era la cappella dei Dogi della Repubblica di Venezia.

Il Palazzo Ducale sorge a fianco della Basilica: a unirli, la Porta della Carta, opera di Bartolomeo Bono, che oggi è l’uscita del museo di Palazzo Ducale. L’ingresso principale è sul lato che volge verso la laguna. E’ sede del governo della Serenissima, ed è stato costruito nel XV secolo con marmi d’Istria. Qui sorgeva un castello, poi dato alle fiamme durante una sommossa. Ora il Palazzo è un museo, con opere dei migliori artisti veneziani: la Biblioteca Sansoviniana, che si trova al suo interno, ospita delle mostre temporanee. Da vedere la Sala del Maggior Consiglio, che per secoli fu la più grande sede di governo del mondo, il Ponte dei Sospiri, le carceri e i Piombi. Il Palazzo Ducale sorge a fianco della Basilica: a unirli, la Porta della Carta, opera di Bartolomeo Bono, che oggi è l’uscita del museo di Palazzo Ducale.
Di fronte al Palazzo Ducale sorge il campanile di San Marco: costruito nel 1173 come faro per i naviganti, fu restaurato da Bartolomeo Bon nel XV secolo. Crollò il 14 luglio 1902 e venne interamente ricostruito. La loggetta in marmo rosso di Verona è un’opera di Jacopo Sansovino, e su di essa si trovano i bassorilievi che raffigurano allegorie con le imprese della Repubblica del Leone.

Altri importanti monumenti veneziani sono l’Arsenale, la basilica di Santa Maria della Salute,  le sinagoghe del Ghetto, la basilica di Santa Maria gloriosa dei Frari,

Venezia è celebre anche per i suoi caffè storici. Importato dall’Impero ottomano intorno al 1615, a partire dal 1683 si diffusero moltissime caffetterie in tutta la città. Il 29 dicembre 1720 fu aperto il celebre Caffè Florian, ancor oggi attivo in Piazza San Marco, sotto le Procuratie Nuove, nel 1775 fu la volta invece dell’altrettanto celebre Caffè Quadri.

A Venezia ha inoltre sede il ricercato museo Peggy Guggenheim, dove si trovano grandi opere di artisti tra i quali Ernst, Modigliani, Picasso, Mirò, Pollock e Kandinsky. Nella laguna importanti mete turistiche sono le isole di Murano, Burano e Torcello. L’isola del Lido è invece una rinomata località balneare, nonché sede del celebre festival del Cinema di Venezia.

Ma quanto è importante oggi per un commerciante avere la visibilità in rete? Possiamo affermare con certezza che, così come il negozio fisico non sparirà, sarà impossibile reggere la concorrenza senza avere la corretta visibilità in rete. Non è necessario vendere on line, ma avere una vetrina, essere recensito sui portali è di vitale importanza. Tutti i commercianti sanno che la pubblicità è l’anima del commercio, e quale è oggi la vetrina  migliore? Senza dubbio internet.

Il negozio fisico ha la possibilità ottenere visibilità in una enorme piazza, quella del web, da cui passano quasi tutti i consumatori. Il negozio, attraverso una corretta presenza digitale, dispone di una “vetrina” per intercettare i clienti, raccontarsi, costruire relazioni con i clienti,promuovere iniziative e stimolare la visita al negozio fisico.

Diverso è il livello di interazione con il Web è diversi  sono i risultati. Così come in un negozio fisico, la presenza sul web non puo’ essere improvvisata. Pianificare, impegnarsi e scegliere i livello di interazione per poter essere efficaci ed avere un ritorno positivo.

La presenza sul web potrebbe partire dal social network,  e da portarli come StoreAdvisor.  Lo step successivo dovrebbe essere quello presenziare con  un sito web di buona qualità (quindi affidarsi a dei professionisti e mai improvvisare). Infine il tutto potrebbe dare un maggiore impatto, ma che richiede un forte impegno è la vendita online o sul proprio sito o su un network come Amazon, eGolden ed altri  che danno, attraverso loro piattaforma, di vendere chiavi in mano.

In futuro l’interazione tra Negozio fisico e Rete sarà inscindibile, cerco in rete e compro in negozio, vedo in negozio e compro in rete. Bisogna essere pronti a farsi trovare perché il passaparola è ormai in rete.

Il commercio equo e solidale interviene creando canali commerciali alternativi (ma economicamente sostenibili) a quelli dominanti, al fine di offrire degli sbocchi commerciali a condizioni ritenute più sostenibili per coloro che producono.

I principali vincoli da osservare per entrare nel circuito del commercio equo e solidale sono:

• divieto del lavoro minorile
• impiego di materie prime rinnovabili
• spese per la formazione/scuola
• cooperazione tra produttori
• creazione, laddove possibile, di un mercato interno dei beni prodotti
• salari equi, secondo le leggi del luogo di produzione, per coloro che lavorano come dipendenti nei luoghi di produzione agricola

Gli acquirenti (importatori diretti o centrali di importazione) dei paesi ricchi, si assumono impegni quali:

• Prezzi minimi garantiti (determinati in accordo con gli stessi produttori; il prezzo corrisposto deve permettere una vita dignitosa ai produttori, permettere investimenti nel campo sociale e far sì che la produzione sia ambientalmente sostenibile)
• quantitativi minimi garantiti
• contratti di lunga durata (pluriennali)
• consulenza rispetto ai prodotti e le tecniche di produzione
• prefinanziamento

• Anidride Carbomica (CO2)

L’uomo emette 30 miliardi di Tonnellate di CO2 all’anno, di questa circa 2,4 tonnellate, pari all’8% , viene attribuita agli allevamenti Bovini,

Un auto emette mediamente 5000 kg di CO2 all’anno, nel mondo circolano circa  1,3 miliardi di autoveicoli per un totale di emissione di 6,5 miliardi di tonnellate di Anidride carbonica. Per costruire un auto si emettono circa 7 tonnellate di CO2 e  e moltiplicata per 100 milioni di auto prodotte all’anno abbiamo circa 7 milioni di tonnellate prodotte anno che aggiunte alle 6,5 si arriva a 7,2 miliardi di tonnellate di CO2 legate alla circolazione delle auto incluso la loro costruzione pari al 24%.

Se Si vuole considerare un SUV il cui impatto ecologico ed emissione di CO2 è più alto  rispetto alla media delle autovetture, si vede che  un SUV emette almeno quattro volte  CO2 rispetto ad una Mucca. E’ chiaro che abbattere 4 mucche permetterebbe di vendere un SUV in piu’, in termini di sostenibilità ambientale, ed ecco che gli interessi economici entrano in gioco

Ma il confronto fra le vacche ed i SUV è alquanto ridicolo, in quanto le vacche potranno anche emettere gas serra,
ma a differenza dei SUV non emettono particolato, polveri fini ed ultrafini, idrocarburi e un’altra dozzina di sostanze cancerogene, della cui esistenza coloro che pubblicano le notizie fingono di essere all’oscuro.

• Metano (CH4)

L’altro aspetto contestato alle mucche è che emettono un gas ancor più pericoloso per l’effetto serra ovvero il metano. Ed ecco i numeri:

La concentrazione del metano nell’atmosfera è di circa 1,8ppm (parti per milione) e di questo il 35% è emesso dalle mucche cioè 0,6 ppm. Considerando che il metano ha un effetto serra  circa il 25% in più rispetto all’anidride carbonica ma che la sua concentrazione è circa  300 volte più bassa,  occorrerebbe piu’ del doppio delle concentrazioni per poter essere vicino agli effetti generati dalla CO2 con le attuali concentrazioni.

• Le Nostre conclusioni :

Mangiate meno carne perchè bisogna migliorare le condizioni di vita di questi poveri animali, perchè mangiare carne una  due volte a settimana è più che sufficiente, perchè non siamo d’accordo agli allevamenti intensivi  e che comunque migliorerebbe l’impatto ambientale, ma non facciamoci prendere in giro, la responsabilità dell’inquinamento certamente non è delle mucche e delle loro scorregge.